Siamo tutti sulla stessa barca

Siamo tutti sulla stessa barca

Resine e tempere acriliche su tela, cm. 100 x 120

BIOGRAFIA

Khaled Abdallah è cresciuto artisticamente tra l’Italia e l’Algeria. Ha affinato il proprio bagaglio culturale e artistico attraverso i viaggi e i periodi di studio in tutta Europa. Numerose sono le mostre collettive e personali a cui ha partecipato, ottenendo un ampio consenso di pubblico e critica. I suoi dipinti si trovano al Museo Nazionale di Belle Arti di Algeri e in numerose collezioni private in Canada, Stati Uniti, Giappone, Finlandia, Norvegia, Francia, Germania, Austria, oltre che in Italia. Il suo lavoro fonde le intense accensioni cromatiche, le forme astratte e le ricerche formali proprie delle avanguardie artistiche occidentali con il retaggio iconografico arabo-africano. 1954. Nasce a Tamrichte Bejaia nella regione della Piccola Kabylia nel nord dell’Algeria. 1968. Si trasferisce a Bordj-El-Kiffan, nella periferia di Algeri, dove frequenta una scuola d’arte privata. 1976. Accede alla Scuola Nazionale di Belle Arti dove è seguito dal maestro di pittura Choukri Masly. In questo periodo esegue lavori di decorazione e affreschi presso scuole, asili ed edifici pubblici. 1980. Ottiene una borsa di studio per l’estero e arriva in Italia, a Perugia, dove frequenta l’Università per Stranieri. 1981. Entra all’Accademia di Belle Arti di Venezia, dove studia pittura con il maestro Emilio Vedova e si diploma nel 1985. 1985 – 1986. Frequenta i corsi di scultura all’Accademia di Belle Arti di Venezia. 1986 – 1988. Frequenta la bottega del maestro Giancarlo Scapin per apprendere le tecniche della ceramica. 1989. Riceve un invito dal Palazzo della Cultura di Algeri per preparare una mostra personale, che si concretizzerà nell’anno successivo. 1990. Inizia uno stabile rapporto di collaborazione tra Abdallah Khaled e la Galleria d’Arte Nino Sindoni di Asiago, con la quale organizza importanti mostre in Italia e all’estero. 1994. Il Ministero della Cultura algerino lo sceglie, insieme ad altri artisti, per rappresentare l’Algeria in un evento culturale negli Emirati Arabi. 1997. Durante l’esposizione Internazionale al SAGA-FIAC di Parigi, una commissione lo sceglie per una grande mostra personale che si tiene nell’autunno dello stesso anno presso L’Espal Centre Culturel di Le Mans (Francia). 1998 – 2002. Entra in contatto con diverse Gallerie di Parigi, Grenoble, Lione, Villefranche-sur-mer, Milhouse, che a lungo lo propongono nei loro spazi espositivi. 2000.  Conosce il giornalista Claude Bedda che lo presenta alla Gallerie Royal e alla Gallerie Beauchamp di Quebec City che lo espongono in permanenza tra i loro artisti. 2002. Inizia la collaborazione con l’artista Tobia Ravà, che porta alla partecipazione a diversi eventi (molti dei quali organizzati a PaRDeS,  a cura di Maria Luisa Trevisan) sul tema della pace tra i popoli e alla realizzazione di varie opere a quattro mani. Dona, ad organizzazioni internazionali come l’ONU e l’UNESCO, un di queste, l’opera grafica « Scoppio di pace ». 2004. In seguito al gemellaggio tra la città di Schio e Landshut (Germania) vengono organizzate varie mostre collettive e personali presso la Städtische Galerie. 2006. Durante un viaggio in Norvegia, prende contatto con la galleria His Galleri AS, di Arendal, che lo propone in numerose collettive dove riscuote grandi consensi. 2007. La Galleria Ravvivati organizza con presso la sala espositiva civica di Piombino (Livorno) la mostra “L’immagine segreta”. 2007/2008. La città di Landshut (Germany)  insieme alla città di Schio promuovono una grande esposizione nelle rispettive gallerie comunali. Dal 1979 partecipa numerosissime esposizioni Nazionali ed Internazionali. Con la galleria Zanini Arte ha realizzato nel 2015 una doppia personale a quattro mani con l’artista Tobia Ravà. In quest’ultima le opere opere dell’artista veneziano di cultura ebraica Tobia Ravà e dell’artista algerino di cultura islamica Abdallah Khaled hanno per tema la pace, argomento di scottante attualità politica, vista la preoccupante situazione internazionale, l’apertura di nuovi fronti, il perdurare di vecchi conflitti e il sempre difficile rapporto tra ebrei e mussulmani.

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